Sciacallo
Dorato
Lo sciacallo
dorato, il cui nome scientifico è Canis Aureus, è un canide piuttosto
raro, tenuto attualmente tra le specie a rischio estinzione, che
recentemente, ossia da circa 30 anni (i primi esemplari sono stati
trovati intorno agli anni '80 del 900) ha trovato un luogo dove
proliferare anche in Italia. In realtà è proveniente dalle terre
caucasiche ed è presente anche in India e nei territori Mediorientali,
fino all'Egitto. Lo spostamento verso le coste del nord del Mediterraneo
è un cambiamento naturale dell'habitat dello sciacallo dorato, quindi
semplicemente un aumento della biodivesità nelle zone alpine italiane.
Lo sciacallo
dorato è molto importante nella mitologia egizia, in quanto corrisponde
con la figura del dio Anubi.
Si tratta di
un animale particolarmente slanciato, molto simile ma più piccolo del
lupo (è alto in media circa 70 centimetri e lungo, senza considerare la
coda poco meno di 1 metro), con un muso allungato ed una corta coda, con
delle grandi orecchie triangolare. Solitamente il colore del pelo varia
tra il grigio e il rosso. Ci sono notevoli differenze tra la muta estiva
e quella invernale. Durante la prima l'animale appare di un colore più
chiaro e un pelo meno pesante (e quindi lo sciacallo appare più
slanciato e con un collo più lungo e una coda più corta), nella seconda
sembra quasi avere una piccola "criniera" sul collo ed una coda
maggiormente folta. Non appaiono grandi differenze di stazza tra gli
esemplari maschi rispetto alle femmine, l'unica cosa è che il pelo
maschile risulta essere maggiormente appariscente rispetto a quello
femminile. Lo sciacallo dorato, in linea generale, può arrivare ad avere
il peso di 15 chilogrammi.
La maturità
sessuale ha differenze in basi ai generi, le femmine possono iniziare a
riprodursi a circa un anno di vita, mentre i maschi sono maturi dopo i
2. Il periodo di calore è tipicamente durante i mesi di febbraio e
marzo. La gravidanza dura poco più di 2 mesi. Un esemplare femminile di
sciacallo dorato può mettere al mondo intorno ai 5/6 cuccioli.
Solitamente
sono i maschi che vanno alla ricerca di un nuovo nucleo dove vivere,
mentre le femmine restano nella "famiglia" di origine collaborando alla
crescita dei cuccioli. Quindi possiamo dire che principalmente i branchi
si fondando su un rapporto matriarcale, ovvero sono gli esponenti
femminili che proseguono la "Linea di sangue". In ogni caso possiamo
dire che gli sciacalli dorati vivono principalmente in coppie monogame.
In natura
l'esistenza dello sciacallo difficilmente supera i 6 anni, mentre in
cattività questi animali hanno una vita media simile ai cani, possono
raggiungere tranquillamente i 16 anni di età.
Spesso può
venire confuso o con un piccolo lupo o un cane randagio. Più difficile è
scambiarlo con una volpe, in quanto di stazza superiore e con alcuni
piccoli particolari, come la fine della colorazione della coda (bianca
per le volpi, nera per gli sciacalli) differenti.
Da un punto
di vista alimentare si tratta di un predatore, amante dei piccoli
mammiferi, ma non parliamo di un carnivoro, quanto piuttosto di un
onnivoro, soprattutto perchè, durante la cattiva stagione, si adatta
spesso a mangiare vegetali in assenza degli animali di cui si nutre. Se
si trova vicino a dei centri abitati, lo sciacallo potrebbe anche
adattarsi a mangiare i rifiuti, per di più perché dimostra una grande
adattabilità e non una grande paura rispetto all'azione umana.
È un animale
che non si trova in pianura, ma neppure amante dell'alta montagna,
infatti si trova in difficoltà con la neve. L'ideale per lo sciacallo
dorato è un terreno collinare o in bassa montagna, dove può trovare una
flora ricca di arbusti, dove può nascondersi bene e anche prepararsi una
tana dentro piccole grotte o spazi con una folta vegetazione.
Ricordiamo
inoltre che lo sciacallo dorato è inserito nella red list dell'IUCN
(l'unione mondiale per la conservazione della natura), come animale a
rischio minimo di estinzione.
In Italia la
specie è ritenuta a forte rischio e per questo viene protetta con la
Legge 157/92.
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