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Trieste: Al Giuseppe Verdi appuntamento giovedì 1 febbraio con ANTONIO MÁRQUEZ 26/01/2007

Nuovo appuntamento con la danza al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste che nell’ambito della sua stagione propone una spettacolo creato e interpretato da Antonio Márquez, uno dei principali talenti del flamenco teatrale d’avanguardia, che si esibirà con la sua Compagnia in un coinvolgente trittico di danze flamenche.
Il flamenco, nato come manifestazione popolare che comprende il ballo, il canto e la musica, inizia la sua affermazione come arte scenica nella seconda metà dell’800 nei cafés cantantes, per poi affermarsi negli anni ’20 sul palcoscenico dando origine al “flamenco teatrale” o “balletto flamenco” che conosce un intenso sviluppo nel corso degli ultimi tre decenni grazie al talento di diverse figure carismatiche, fra cui Antonio Gades. Il flamenco di ultima tendenza è orientato verso forme sempre più spettacolari e mediatiche, in una “fusion” musicale ed espressiva che guarda anche alla moda, alla letteratura, alla tecnologia.
Artista simbolo della cultura flamenca, Antonio Márquez, dotato di magnetico temperamento e presenza scenica, ha danzato con le maggiori compagnie spagnole, come il Ballet Nacional de España, il Ballet Español de Madrid, la Compagnia di Victor Ullate. Undici anni fa fondò una propria Compagnia che da subito si è imposta fra le migliori formazioni del genere. Grazie alle sue diverse esperienze artistiche, Márquez imprime alla Compagnia una peculiare cifra stilistica, che, senza mai rinnegare la matrice popolare e folclorica, si concede anche a movimenti, prese e forme del linguaggio proprio della danza classica e moderna; utilizza con disinvoltura l’accompagnamento ritmico e vocale tradizionale ma anche la musica classica e contemporanea secondo le esigenze teatrali più moderne che nulla lasciano all’improvvisazione. Il suo stile si colloca proprio a cavallo di due generazioni di artisti: fra Gades - purista del flamenco - e gli ultimi “divi” come Cortés e Amargo con i quali si compie la contaminazione del flamenco con altre forme espressive.
Antonio Márquez con la sua Compagnia ha già danzato sul palcoscenico del Teatro Verdi di Trieste nel 2004 quando portò in scena El sombrero de tres picos e Boda Flamenca e nell’agosto scorso nell’ambito della rassegna TeatroVerdi Estate conseguendo uno straordinario successo. Ora ritorna con un programma composto da tre danze: Fiesta Flamenca, su musica tradizionale flamenca, La Vida Breve e Bolero.
Per La Vida Breve, zarzuela tragica composta da Manuel de Falla nel 1905 che narra la drammatica storia d’amore tra una gitana e un ingrato signorotto, Márquez crea una speciale coreografia che fonde il flamenco alla danza spagnola offrendoci un ritratto nitido e forte della sua terra.
Il Bolero, nato da un’ idea della famosa danzatrice Ida Rubinstein che ne commissionò la musica a Maurice Ravel, dai tempi del suo debutto a Parigi nel 1928, conobbe diverse versioni coreografiche fra cui quelle di Milloss e Bèjart; la versione di Márquez si stacca da entrambe e si sviluppa attraverso una serie di danze per diverse formazioni di danzatori la cui affascinante gestualità è esaltata da un sapiente uso di luci.
L’esecuzione delle musiche è affidata all’Orchestra del Teatro Lirico Giuseppe Verdi diretta da maestro giapponese Hirofumi Yoshida, sensibile interprete di musica per balletto, che già ha avuto modo di farsi apprezzare a Trieste nella passata stagione in occasione dello spettacolo di danza interpretato da Carla Fracci e dal Corpo di ballo dell’Opera di Roma.
Lo spettacolo debutta giovedì 1 febbraio alle ore 20.30 e verrà replicato il 2, 3 (doppia rappresentazione di cui una alle ore 21 fuori abbonamento), 4, 6, 7 e 8 febbraio.

Fonte: Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste – Ufficio Stampa

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