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“Piero della Francesca e le corti italiane”: Arezzo ospita i capolavori del maestro 12/04/2007

Arezzo ospita fino al 22 luglio l’appuntamento espositivo “Piero della Francesca e le corti italiane". La mostra riunisce, presso il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, oltre un centinaio di preziose opere, tra capolavori del maestro e lavori di artisti che lo influenzarono o che attinsero alla sua lezione (Domenico Veneziano, Fra Carnevale, Pisanello, Leon Battista Alberti, Bono da Ferrara, Jacopo Bellini, Luca Signorelli, Rogier Van der Weyden, Pietro Perugino, Melozzo da Forlì, Lorenzo da Viterbo, Antoniazzo Romano, Pedro Berruguete).
Piero della è un artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte; “scienziato per essere miglior pittore”, creatore di una pittura che va al di là del tempo, perfetta e impercettibile, misteriosa e potente; pittore, con una particolarissima capacità astrattiva
che ricrea l’universo nei suoi rapporti matematici e nella sua purezza compositiva, dove l’ amore per l’ uomo diventa
sobrietà, monumentalità.
Molte delle opere di Piero della Francesca sono andate perdute; poche sono anche le notizie certe sulla sua attività e la sua vita. Di certo, questa importante esposizione, curata dal soprintendente Giangiacomo Martines, da Carlo Bertelli e Antonio Paolucci — entrambi autori di monografie su Piero della Francesca — con un comitato scientifico internazionale del quale fa parte anche Marisa Dalai Emiliani, presidente della commissione per la pubblicazione nazionale delle opere di Piero della Francesca, espone la capacità di Piero di incidere nella cultura del tempo, il suo decisivo contributo alla formazione dell’arte ferrarese, umbra e delle Marche (un tempo sottovalutata), così come il ruolo di ambasciatore del nuovo stile e delle nuove idee nelle principali corti d’Italia mantenendo, tuttavia, un’assoluta autonomia di vita e di pensiero e rifuggendo dal ruolo di pittore di corte.
Del tutto straordinaria la presenza in mostra di quella che è stata la “prima opera” di Piero, ritrovata dagli organizzatori dell’evento dopo che, da oltre cinquant’anni, se ne erano perse completamente le tracce: una “Madonna con Bambino” che segna lo sbocciare di nuovi pensieri.
A dare rinnovata luce e significato all’opera di Piero della Francesca, accanto ai capolavori del maestro, sono quindi esposti lavori di straordinaria importanza, dal punto di visita storico, artistico e iconografico, di artisti coevi: dalla “Medaglia di Sigismondo Pandolfo Malatesta” di Pisanello alla bellissima “Presentazione al Tempio” che giunge da New York di Luca Signorelli, artista accanto al quale Piero partecipa alla decorazione della cappella Sistina; dal penetrante Rogier Van der Weyden con il “Compianto sul Cristo morto” dagli Uffizi, che mostra la grande influenza che ebbe su Piero la scoperta della pittura ad olio, negli esiti dei fiamminghi, alle tavole di Filippo Lippi — le cui ricerche luministiche sicuramente faranno presa su Piero e di cui è in mostra la sfolgorante “Madonna Trivulzio” dal Castello Sforzesco di Milano — o di Antoniazzo Romano, che muove i suoi primi passi fortemente influenzato dall’opera del maestro e che viene testimoniato nel percorso espositivo anche con un inedito ed importante “Ritratto di prelato”, appositamente giunto da collezione privata; ancora— tra i tanti — una “Madonna con Bambino” di Bono da Ferrara da Budapest; l’importantissima Madonna di Jacopo Bellini prestata dalla Pinacoteca di Brera e l’affascinante e gigantesca “ Scena di battaglia” di anonimo ferrarese, da Baltimora, copia di epoca manierista della battaglia affrescata da Piero nel palazzo estense durante ilsoggiorno a Ferrara, distrutta a causa di un incendio agli inizi del Cinquecento.
I curatori dell’evento su Piero della Francesca, che si arricchisce anche di una serie di iniziative collaterali — come un speciale approfondimento espositivo a Sansepolcro, ove verrà anche ricostruito il trittico del Battesimo di Cristo grazie ad una perfetta copia ottocentesca del famoso scomparto centrale conservato a Londra — non hanno voluto richiedere opere del maestro che hanno ritenuto, per nessuna ragione, andrebbero spostate dalla loro sede. Mentre la Pala di Brera è stata posta in tutta evidenza dalla recente mostra su Fra Carnevale, La Flagellazione sarà sottoposta ad un ampio dibattito nella sede in cui è conservata.
Ad Arezzo, dunque, le due opere inamovibili — Pala di Brera e Flagellazione — verranno presentate con un’analisi del loro impianto spaziale, mentre un inedito documentario firmato da Anna Zanoli, sul lungo e complesso restauro della Leggenda della Vera Croce (concluso dopo quindici anni di lavori nel 2000 e realizzato per volontà della Soprintendenza di Arezzo con la collaborazione e il finanziamento di Banca Etruria) verrà ad arricchire il percorso espositivo.
La mostra è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico della Provincia di Arezzo, Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo, Comune di Monterchi, Comune di Sansepolcro, Comunità Montana Valtiberina Toscana, Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura di Arezzo, Banca Etruria, da Toscana Promozione e Agenzia per il Turismo di Arezzo, con il contributo di Enel e l’organizzazione di Villaggio Globale International (catalogo Skira).


PIERO DELLA FRANCESCA E LE CORTI ITALIANE
dal 31 marzo al 22 luglio 2007
Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna
Arezzo, Via S. Lorentino 8

Informazioni e prenotazioni
Biglietteria Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna
Call center: 0575 1840000
Orario call center: da lunedì a venerdì 9.00 - 17.00; sabato 9.00 - 13.00
Domenica e festivi: chiuso
www.mostrapierodellafrancesca.it

Posted By: redcnv22Back

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