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Pena di morte nel mondo: presentato a Roma il rapporto di Nessuno tocchi Caino 30/08/2007

È stato presentato a Roma giovedì 30 agosto l’annuale Rapporto di Nessuno tocchi Caino “La pena di morte nel mondo”. Secondo l’associazione che si batte dal 1993 per l’abolizione della pena di morte nel mondo, nel 2006 gli Stati che hanno fatto uso della pena capitale sono arrivati a quota 27 (nel 2005 erano 25); le esecuzioni sono state 5628, mentre nel 2005 erano state 5494. Oltre i numeri, spaventano le modalità di questa pratica estrema: fucilazione, decapitazione, sedia elettrica, iniezione letale, impiccagione, lapidazione. In molti casi torture fisiche e psicologiche precedono il brutale trapasso.
Il maggior numero di esecuzioni capitali avviene in Cina, dove nel 2006 sono state giustiziate almeno 5000 persone. Le stime risultano del tutto approssimative e non tengono conto delle tanti morti e delle esecuzioni di massa che avvengono ogni anno nei Laogai, i campi di concentramento che ospitano un numero imprecisato di detenuti sottoposti a lavoro forzato per fini educativi, in condizioni inumani e costantemente torturati (il numero di detenuti, così come quello dei Laogai, è sottoposto a segreto di stato).
Nel 2006 in Iran sono state giustiziate 215 persone, di cui 7 minori. In Bielorussia sono stati uccisi 5 detenuti.
Colpiscono i dati sulla situazione africana; se è vero che nel 2006 le esecuzioni capitali documentate sono state 80, proprio gli Stati africani sono i maggiori sostenitori della moratoria Onu contro la pena di morte. Paesi come il Mozambico, l'Angola, il Senegal, la Liberia, la Repubblica democratica del Congo e il Ruanda, che in anni recenti sono stati teatro di violenti genocidi e assurde violazioni del diritto umanitario internazionale, dimostrano che la legalità non si ottiene certamente attraverso la pena capitale, ma mediante un lungo e civile lavoro su democrazia e giustizia.




Fonte: CNVPRESS

Posted By: redcnv22Back

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