Correre nel verde Scacchi: club, circoli, dopolavori, associazioni - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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Scacchi: Origine e leggenda

Scacchiera: classica posizione di partenzaEsistono varie teorie sulle origini degli scacchi ma nessuno può indicare la data e il luogo ove furono inventati. A noi piace sposare la tesi che il luogo d'origine sia l’India.

A suffragio di questa tesi abbiamo gli antichi poemi persiani che descrivono un gioco da tavolo detto Chatrang, assai somigliante al gioco degli scacchi, questi poemi, datati al VI secolo d.C., indicano il gioco di provenienza indiana, detto Chaturanga quale progenitore dello Chatrang (ci sono studi che sembrerebbero spostare ancora più indietro nel tempo e forse in Cina dei giochi da cui sarebbe derivato lo Chaturanga, ma non ci sono ancora prove certe).

Datiamo dunque (in modo sommario ed arbitrario) la nascita di questo gioco al II secolo d.C. dato che nel 1972 nell’allora unione sovietica e più precisamente nell'Uzbekistan furono ritrovati reperti di questo gioco e così datati.

Per concludere riportiamo la legenda dell’inventore degli scacchi (o della dama)

Un potentissimo ed annoiato sovrano aveva promesso che chiunque gli avesse proposto un nuovo divertimento avrebbe potuto chiedere qualunque ricompensa.

Nessuno riuscì nell’impresa fino al giorno che gli si presentò davanti un mercante venuto da lontano che gli presentò una tavola con 64 caselle gli spiegò il gioco gli mostrò i pezzi ed iniziarono a giocare.

Fu così grande il divertimento del sovrano che gli chiese cosa volesse come premio per quel magnifico gioco.

Il mercante, con astuzia chiese un chicco di riso per la prima casella della scacchiera, poi due chicchi per la seconda, quattro chicchi per la terza, otto per la quarta e così via in questo gioco al raddoppio fino all’ultima casella.

Il sovrano, meravigliato dalla pochezza della richiesta, acconsentì ma poco dopo si rese conto di non avere tanto riso da poter soddisfare la richiesta, allora adirato fece mettere a morte il furbo mercante.