Correre nel verde Cavalli e cavalieri - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


 | Cavalli e Cavalieri | Maneggi e Fiere | Razze | Pratica | Articoli | Associazioni |


 - PICCOLI GRANDI AMICI - ANIMALI - CANI - GATTI - ASSOCIAZIONI - EQUINI -

Correre nel verde


 


Cavalli e cavalieri la rubrica di equitazione di Correre nel verde

Articoli ed argomenti di equitazione

Castrone
Cavallo e Indiani
Cavallo e Sport
Cavallo in Oriente
Cavallo Evoluzione
Cavallo in America
Cavallo il Nome
Cavallo nella Storia
Escola Portuguesa
Giubileo dei Butteri
Merca
Merca Foto 1
Merca foto 2
Merca Foto 3
Monta Maremmana
Padrone ed Amico
Puledro
Queluz
Sbrancamento
Sonno del Cavallo
Staffe
Tornei

la merca

Territorio dalla vegetazione folta e intricata, terreno impervio e acquitrinoso, dove uomini a cavallo (I BUTTERI), tra nugoli di insetti, abbrancavano bestiame brado nato l'anno precedente, per il rito della merca.

Ogni anno, da Aprile a Giugno, questo lavoro si ripeteva nelle aziende Toscane e Laziali, dove l'allevamento del bestiame avveniva allo stato libero. Con fatica e incitamenti, aiutandosi con lunghi bastoni, le mandrie venivano guidate ad un recinto.

Maggiore era l'attenzione se si trattava di bovini di razza Maremmana, forti, dalle lunghe corna e di mole robusta che possono diventare estremamente aggressivi se irritati. Dal recinto ogni animale è separato dal gruppo (sbrancato) dai butteri a cavallo, e indirizzato verso il tondino (recinto circolare), per la marchiatura, o allo strettoio se necessita  di cure, dove viene immobilizzato e sottoposto ai trattamenti. Nel tondino se ad essere sottoposto alla merca è un vitello, entrano 3 uomini, nel frattempo sul fuoco sono stati posti a riscaldare i marchi da apporre, uno per l'anno di nascita o di marchiatura, uno per il numero progressivo dell'animale, che verranno impressi ai lati della groppa, ed infine quello che rappresenta il simbolo dell'allevamento, sarà visibile sulla coscia.

Il vitello maremmano ad un anno è già sviluppato, agile e forte per la vita libera che ha condotto, e dentro il tondino è estremamente nervoso  per essere stato separato dal gruppo e dalla vicinanza degli uomini, quindi tutt'altro che arrendevole, atterrarlo e impastoiarlo sarà operazione poco semplice che si può svolgere in due modi, con la lacciaia, corda lunga 10/12 metri che ha ad un capo un anello di ferro dove si fà passare il capo opposto, per formare il cappio , da lanciare  sulle corna del vitello.

Chi lo adopera si pone vicino al palo fisso posto nel centro del tondino detto giudice, mentre un compagno fa girare il vitello, chi tiene la lacciaia catturerà l'animale e quando sarà preso, la corda verrà velocemente avvolta intorno al giudice e recuperata  con cura, per impedire la libertà di movimento al vitello. Ora uno dei butteri lo può afferrare per la coda mentre gli altri due passano velocemente  la corda intorno alle zampe per impastoiare, simultaneamente verrà infine tirata sia la corda che imprigiona la testa, che quella  che tiene le zampe, in modo da far coricare sul lato sinistro l'animale, immobilizzato si potrà marchiare. Il secondo metodo, la presa a mano, consiste nella disposizione di due uomini lungo la recinzione del tondino, ed un terzo munito di bastone che incitano l'animale a fare più giri in senso orario, cercando di stancarlo e calmarlo.

Con la  giusta posizione del vitello due uomini afferrano coda e testa, per rallentarne la corsa, così il terzo buttero potrà afferrare le corna ed in sincronia con il compagno che tiene la coda atterrare l'animale, mentre l'uomo che prima teneva la testa velocemente, con una corda, legherà le zampe del vitello immobilizzandolo. Per i puledri ovviamente il procedimento di cattura è diverso  essendo animali di fragilità e nervilità maggiori,. Fatto entrare nel tondino il puledro, dovrà essere incitato a girare in senso antiorario rispetto al buttero posizionato al centro del tondino. Questi lancerà la lacciaia sulla testa del cavallo da dietro, catturato l'animale e passata la corda intorno al giudice, si dovrà rallentare la corsa del puledro e avvicinarlo al centro del tondino.

Ora si potrà  iniziare con l'aiuto degli altri butteri ad incapezzarlo e passata la lacciaia dietro le gambe posteriori atterrarlo. La tradizione vuole che subito dopo il marchio venga effettuata la  tosura di criniera e coda per favorirne la ricrescita più bella e folta. Tutto questo lavoro di animali e uomini anche se può apparire strano veniva vissuto come una grande festa da parte dei butteri. La merca rappresentava il risultato finale di un anno di  fatiche  invernali, dove il risultato si vedeva sulla salute e la bellezza degli animali marchiati.

clicca l'immagine        clicca l'immagine       

tre fasi della merca


 

 

 

Hotel reservation - Venere.com
Inserisci una città Hotel reservation - Venere.com
  o seleziona una destinazione
 
Seleziona le date
 
Arrivo: Partenza:
Persone e camere
 
Persone: Camere: