Correre nel verde Arti marziali - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


Arti Marziali ] Introduzione ] Aikido ] Capoeira ] Judo ] Sport combattimento ] Ju-Jitsu ] Kali ] Karate ] Kendo ] Kickboxing ] [ kung fu ] Kiudo ] Muay Thai ] Sumo ] Taekwon-do ] Tai Chi Chuan ] Vale Tudo ] Viet Vo Dao ] Zen Shock ] Samurai ] Ninja ] Monaco shaolin ]

SportSport invernaliBiciCanoaEquitazioneArti marzialiRaftingTrekkingCorrereMaratone

Correre nel verde

Arti Marziali
Introduzione
Aikido
Capoeira
Judo
Sport combattimento
Ju-Jitsu
Kali
Karate
Kendo
Kickboxing
kung fu
Kiudo
Muay Thai
Sumo
Taekwon-do
Tai Chi Chuan
Vale Tudo
Viet Vo Dao
Zen Shock
Samurai
Ninja
Monaco shaolin


 


 

ARTI MARZIALI

KUNG FU

Il Kung Fu è una delle arti marziali più note e diffuse nel mondo, anche per la pubblicità dovuta ai film (spesso prodotti ad Hong Kong) incentrati su storie piene di combattimenti con l'uso di arti marziali. Massima espressione fu l'atleta-attore Bruce Lee che ha avvicinato a questo sport milioni di fans distribuiti in tutto il mondo.

Il Kung-Fu è un insieme di metodi di combattimento nato in Cina circa 4000 anni addietro. Le notizie riguardanti il Kung-Fu sono state tramandate oralmente, per cui è molto difficile stabilire con certezza il limite tra storia e leggenda.

Il termine Kung-Fu può significare “abilità” o “disciplina”, per cui il senso del termine deriva dal contesto di riferimento. Kung-Fu indica anche il tempo necessario a raggiungere il grado di sifu (maestro) di pugilato cinese.

I cinesi usano diversi termini per esprimere l’insieme delle arti da combattimento o marziali:

  • WU SHU: arte marziale

  • KUO SHU: arte nazionale

  • CH’UAN: boxe cinese

  • CH’OAN FA: metodo dei pugni

  • Il termine coretto per indicare l’insieme delle arti marziali cinesi sembra essere Wu Shu; resta da dire che, nella Cina del Sud, il termine Kung-Fu è espressione comune per esprimere lo stesso significato.

    Non è facile datare con certezza l’origine delle diverse arti marziali cinesi; la segretezza che per secoli ha caratterizzato le diverse scuole di Kung-Fu e l’assenza di fonti dirette hanno contribuito a rendere ancora più vacuo il limite tra leggenda e storia. Di certo, uno dei personaggi che ha avuto un’importanza fondamentale nella formazione del Kung-Fu è stato il monaco indiano Bodhidharma, il quale, giunto nel 527 d.C nel “Monastero della piccola foresta” (Shaolin Szu, nella provincia di Honan, costruito nel 495 d.C. per volontà dell’Imperatore Xiao Wen) e trovati i monaci avviliti nel fisico a causa delle molte ore di meditazione, diede vita ad un insieme di esercizi per fortificare il fisico. Solo con la dottrina fisica e la meditazione era possibile giungere alla profonda sapienza. Basandosi sulla dottrina del medico taoista Hua To, il quale aveva codificato un’insieme di esercizi osservando il movimento di alcuni animali (la scimmia, la tigre, il cervo, l’orso e la gru), Bodhidharma creò gli esercizi “Sho Pa Lo Han” (“le diciotto tecniche dei discepoli di Buddha”). In seguito, il monaco e alcuni suoi seguaci, diedero vita all’insieme di combattimenti a mani nude e con armi detto “I cinque animali Shaolin” (la tigre, il leopardo, il drago, il serpente e la gru).

    Bodhidharma (Ta Mo, in cinese) è stato il fondatore del Buddismo Chan (Zen, in giapponese); la parola Ch’an (Dhyana, in sanscrito) significa meditazione, ed indica la via da seguire per giungere al grado superiore della coscienza e dello spirito detto “illuminazione”.

    Il Buddismo Chan ha avuto un ruolo importante nello sviluppo delle arti da combattimento orientali: le ha trasformate in un utile strumento di perfezionamento spirituale per tutti e, nel caso delle arti marziali giapponesi, è diventato la filosofia del samurai. Grazie al Buddismo il Kung-Fu si diffuse in tutti i ceti sociali.

    Nel corso dei secoli, il Monastero Shaolin diventò un importante centro di pratica e diffusione delle arti marziali; lo stile Shaolin si diffuse in tutta la Cina, e il Kung-Fu raggiunse un livello tecnico sempre più elevato.

    Durante la dinastia T’ang (618 – 907 d.C.) il Kung-Fu divenne obbligatorio per i soldati; i militari erano addestrati nel combattimento con armi e a mani nude, dimostrando l’abilità raggiunta in diversi esami.

    A causa delle persecuzioni operate da diversi Imperatori nei confronti del Buddismo, molti templi furono costretti al declino; questo portò alla frammentazione delle conoscenze e delle tecniche alla nascita di moltissime scuole segrete di Kung-Fu.

    Le arti da combattimento cinesi si distinguono in due gruppi:

  • WAI CHIA (Sistema Esterno), dove prevalgono movimenti incisivi e forti e l’energia spirituale (Chi).

  • NEI CHIA (Sistema Interno), cosÏ detto perchè privilegia i movimenti armoniosi e fluidi e l’energia fisica.

  • Tra gli stili esterni ricordiamo lo Shaolin-Quan il Wing Chun, il Jeet Kune Do (inventato dall’attore Bruce Lee, basato sul Wing Chun, la scherma e la boxe occidentali) e l’Hung Gar.

    Tra gli stili interni ricordiamo il Taijiquan, il Qigong ed il Baguazhang.

    Tra le armi utilizzate nel Kung-Fu citiamo: la sciabola (dao), la spada (jian), il bastone (gun), la lancia (qiang) e l’alabarda (dadao).

    il sito della Federazione Italiana Wushu Kung fu: www.fiwuk.it