Correre nel verde Arti marziali - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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ARTI MARZIALI

introduzione

Nelle nostre categorie non poteva mancare un settore interamente dedicato alle arti marziali: da secoli discipline che nascondono al loro interno saggezza, filosofie e saperi che affondano le radici nella notte dei tempi.

Del resto popolazioni come i Romani e i Greci con la lotta ed il pugilato, i Cinesi con il Kung fu, i Giapponesi con il Karate e l’Aikido, i Coreani con il Taekwon-Do hanno da sempre conciliato l’aspetto ludico e sportivo del combattimento con quello più strettamente filosofico.

È quindi proprio in questa magica unione di sport, divertimento, educazione e folklore racchiusa da millenni queste discipline, molte più di quante in realtà se ne conoscano genericamente, che risiede il loro fascino, capace a tutt’oggi di coinvolgere milioni di curiosi e appassionati.

Ciascuna disciplina è tipicamente caratterizzata dalla divisa che i praticanti indossano.

Nelle più note, come il judo e il karate, si indossano cinture di colori diversi, dal bianco al nero in una gradazione progressiva che designa il livello di preparazione del cultore: oltre al colore, come segno di distinzione fra i diversi livelli di abilità, le categorie vengono misurate su una scala che va da 1 a 10 gradi, detti "dan" .

Alcune arti seguono una serie di regole che prevedono prese e immobilizzazioni; altre contemplano colpi e parate portati con le mani, le braccia e le gambe; altre ancora utilizzano attrezzi, come bastoni o spade.

Oltre al judo e al karate, le arti marziali più conosciute sono:

  • il kung-fu, o box cinese, che insieme al karate è una delle arti marziali più praticate al mondo;

  • lo ju-jutsu, una delle discipline più antiche da cui è derivato il judo e che consente, per le tecniche di autodifesa, sia l'utilizzo degli arti, sia quello di armi o di attrezzi;

  • l'aikido, derivato anch'esso dal ju-jutsu, impostato su gesti armoniosi e circolari, con movimenti difensivi, di proiezione, e immobilizzazione dell'avversario;

  • il tai-chi chuan, caratterizzato da movimenti lentissimi e controllati che ne fanno, insieme all'aikido, l'arte marziale più raffinata dal punto di vista della preparazione psicofisica (tai-chi chuan e aikido non prevedono alcuna pratica agonistica);

  • il sumo, lotta tradizionale giapponese dalle antichissime origini e contraddistinta dall'elaborato cerimoniale e dalle mastodontiche dimensioni dei suoi praticanti, osannati in Giappone come veri e propri eroi nazionali;

  • il kendo, o scherma giapponese, che ha nell'uso di una spada di bambù la sua caratteristica principale, mentre l'abbigliamento dei suoi praticanti richiama la forma delle armature dei samurai;

  • il Tae Kwon Do, arte marziale coreana dalla lunga tradizione, il cui termine significa letteralmente "arte di combattere con l'uso di pugni e calci a volo". Praticato a livello agonistico, il taekwondo è disciplina ufficiale alle Olimpiadi.

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