Correre nel verde Cavalli e cavalieri - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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Correre nel verde


 


Cavalli e cavalieri la rubrica di equitazione di Correre nel verde

 

Cavallo e cavalcare in pratica

OLFATTO GUSTO E TATTO DEL CAVALLO

flehmen

Se ci avviciniamo ad un cavallo, possiamo notare che uno dei suoi primi movimenti è di portare il muso in avanti per odorarci, in questo modo sa se gli stiamo portando del cibo, se siamo amici, ma odorandoci cerca anche di stabilire un rapporto con noi. Tra loro usano odorarsi per conoscersi o riconoscersi, e si salutano facendo uno sbuffo. 

Potete fare nello stesso modo quando vi avvicinate ad un cavallo, soffiategli leggermente sulle narici come fanno loro, potrete stabilire un contatto migliore.

tatto del cavalloIl loro odorato non è sviluppato come quello di un cane ma è superiore al nostro, ed è adatto alle sue esigenze, può captare l’avvicinarsi di un predatore, lo aiuta a identificare il cibo, e gli permette di socializzare con i propri simili, riconoscendoli o a stabilire se è il periodo adatto per l’accoppiamento, ma anche decidere se l’odore di una persona o animale gli piace o no, questo può renderglielo simpatico o antipatico.

Quando fiuta cerca di forzare l’aria attraverso le cavità nasali, in questo modo può esaminare tutte le sostanze volatili fino a farle giungere al bulbo olfattivo posto nel cervello, che è anche connesso al gusto. Il suo apparato olfattivo comprende anche un organo particolare chiamato Jacobson, che aumenta la capacità olfattiva e la cui funzione sembra connessa alla ricerca nell’aria dei ferormoni, sostanze emesse da un animale per comunicare, quando, infatti, vediamo un cavallo che fa il "flehmen, si dice anche che "stalloneggia", e consiste nell’innalzamento della testa con le labbra arricciate e la bocca aperta, lo fa per inalare più aria, cercando i ferormoni, ed anche se è un atteggiamento che si nota soprattutto negli stalloni, ma non pare sia legato al sesso.

il gusto del cavalloIl gusto del cavallo è identico a quello umano, e sa riconoscere l’amaro, il dolce, il salato e l’acido, non si sa però con quale intensità li percepisce. La preferenza di un sapore ad un altro è una questione di scelta di gusto se preferite, come accade agli uomini, ma è ovvio che un animale brado avendo più bisogno di contenuti nutritivi nei cibi abbia preferenze diverse da quello allevato in stalla che può permettersi delle preferenze legate anche alla golosità. In ogni modo poiché i cavalli non possono vomitare, probabilmente sia con l’odorato sia con il gusto sono in grado di distinguere con sicurezza tra alimenti buoni o pericolosi.

Ultimo e non per questo meno importante è il senso del tatto che è sia tattile, ed è evidenziato dalla presenza dei peli come quelli del naso paragonabili alle vibrisse del gatto, sia termico e dolorifico, chi non ha visto avvicinando un cavallo come reagisce al posarsi di un insetto sulla pelle, lo vedremmo muoversi rapidamente per toglierselo di dosso: ai cavalli poi piace molto toccarsi, grattarsi, farsi grattare strigliare, il contatto stabilisce anche un rapporto fra simili o padrone.


 

 

 

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