Correre nel verde VOLARE: trasvolatori e specialità - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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VOLARE: Aereo o Aliante, Elicottero o paracadute è comunque la realizzazione di un sogno

La conquista della Luna

Che fai, tu luna in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna?

Il 20 luglio del 1969 ci fu la risposta a questa domanda che Giacomo Leopardi mette all'inizio del Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, poi la smentita, clamorosa, al “silenziosa”.

Infatti, la luna disse, non solo al genio leopardiano, ma al mondo intero, in maniera chiara e diretta: “Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità”. No, non mi smentite, ricordandomi che le parole erano di Neil Armstrong, il primo uomo che ha camminato sulla superficie lunare. Primo sul serio, non come Cristobal Colon (a noi fa più piacere ricordarlo come Cristoforo Colombo) che mise per primo i piedi su una spiaggia calpestata da migliaia di anni dai nativi del luogo. Capsula madre Columbia con dentro Michael Collins lanciata con il gigantesco “Saturno V” che orbita in attesa che dal modulo lunare, il Lem “Aquila” scenda anche Edwin Aldrin, detto “Buzz”, Kennedy, ovviamente il “grande” John Fitzgerald, “misurava le capacita” i russi, si mordevano le mani, la “guerra fredda” entrava in una nuova fase.

Per noi italiani l’indimenticabile Tito Stagno, ci accompagnava commentando ogni fase dell'accaduto, quasi per mano, alla scoperta di un mondo nuovo, in una diretta televisiva (anzi, per quanto riguarda le immagini dalla luna, in leggera differita, dato che la distanza di trasmissione è, in termini terrestri, significativamente lontana) continua ed entusiasmante, una delle poche volte che siamo stati tutti uniti nell’emozione, senza distinzioni politiche, sessiste, razziali, religiose.

Sarà retorico ma si respirava realmente l’orgoglio di essere li, sulla luna, grazie all’apporto di tutti. Di tutti perché, oltre alla concretezza necessaria anzi, determinante, della Nasa, senza il clima sociale, impegnato, addirittura rivoltoso, delle popolazioni del nostro globo non si sarebbe sentita la necessità di un balzo avanti sia tecnologico ma ancor più psicologico e foriero di cambiamenti epocali in campo economico (ad esempio la necessità di computer sempre più affidabili, piccoli e potenti) così prodigioso.

La targa lunare posata al suolo da Armstrong recita (in inglese ma a noi piace tradurla in italiano): Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, per tutta l'umanità.

Di una targa che ripeta il concetto espresso nell'ultima riga ne avremmo tanto bisogno anche quaggiù ma probabilmente noi terricoli la ignoreremo comunque.