Correre nel verde Nautica: navigazione, imbarcazioni, diporto e storia della marineria - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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NAUTICA

KAYAK

Il kayak come tipologia di barca va distinto dalla canoa, cui viene genericamente assimilato grazie alla presenza di alcuni elementi condivisi e somiglianti.

Esistono kayak da mare e da fiume, anch’essi accomunati da caratteristiche ricorrenti in entrambe le varianti: in questo caso si tratta dei ponti di prua e poppa chiusi, in mezzo ai quali si trova il cosiddetto "pozzetto", ossia l’alloggiamento del canoista, che si presenta come uno degli elementi più particolari del kayak, in quanto permette un adattamento il più possibile vicino alle misure antropometriche di chi lo utilizza, facendo dello scafo stesso un abito e un prolungamento fisico, più che un corpo estraneo rispetto al canoista.

Questa ricerca di ergonomicità, di comodità e di manovrabilità ottimale trova del resto la sua spiegazione nelle origini antichissime di questo mezzo, che affondano le radici nelle usanze delle popolazioni delle regioni artiche e subartiche.

In quell’ambiente climaticamente ostile il kayak veniva utilizzato come mezzo da caccia e da trasporto, la cui velocità e silenziosità di scivolata in acqua rappresentavano delle caratteristiche ottimali per le esigenze cui doveva far fronte: non va sottovalutato inoltre un altro importantissimo elemento, ossia la possibilità per il canoista di recuperare la posizione normale dopo un ribaltamento senza la necessità di uscire completamente dal pozzetto, evitando quindi il contatto con l’acqua e con la sua temperatura bassissima.

Originariamente i kayak erano costruiti con i materiali che le popolazioni nordiche avevano a disposizione, ossia legno (o fanoni) per l’intelaiatura interna, pelli animali per il rivestimento esterno, tenute insieme da tendini per cuciture e legature.

Le misure normali di un kayak fanno in modo che l’imbarcazione resti il più possibile neutra rispetto al vento ed oscillano per quanto riguarda la lunghezza dello scafo dai 4.5 metri fino a 6 metri ed oltre, mentre per la larghezza si va dai 50 ai 60 centimetri.

La parte anteriore dello scafo (chiglia) può essere più o meno pronunciata.

Ad oggi i kayak sono provvisti di paratie stagne e in particolare nella variante del kayak di mare si nota l’aggiunta delle pompe di sentina ed la presenza delle cime sul ponte.

Sono da consigliare inoltre degli accessori utili al canoista per un’ottimale "navigazione" e che permettono di minimizzare inconvenienti e rischi: degli elastici per fissare sul ponte oggetti che si trovano all’esterno dei gavoni, una bussola e una pagaia di riserva.

Abbiamo citato la pagaia come uno degli elementi indispensabili che si affiancano alla storia del kayak e al suo utilizzo.

Ne vanno distinte ad oggi varie tipologie: esistono esemplari con una sola pala, con due, differenti in base alla lunghezza (dai 2 ai 2.5 metri e oltre), alla forma delle pale, alla presenza o meno di rinforzi lungo le estremità o lungo i bordi e così via.

Un’annotazione interessante riguarda la struttura delle antiche pagaie, che avevano pale strette e non incrociate, al fine di risultare più silenziose durante la caccia e meno stancanti per il cacciatore.