Correre nel verde Nautica: navigazione, imbarcazioni, diporto e storia della marineria - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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NAUTICA

AMERIGO VESPUCCI, L’UMANISTA ED IL NUOVO MONDO

Amerigo Vespucci (Firenze - Uffizi)Amerigo Vespucci è uno dei più noti esploratori italiani. Amerigo, figlio del notaio Nastagio Vespucci, nasce a Firenze nel 1452 (la data è riportata in alcuni documenti conservati presso il l’Archivio di Stato di Firenze).

Inizia lo studio della letteratura e del latino seguendo gli insegnamenti dello zio Giorgio Antonio, filosofo platonico maestro di molti nobili fiorentini; in seguito Amerigo si dedica allo studio della geometria, fisica, cosmografia e astronomia.

Dopo la morte del padre, l’umanista Vespucci diventa agente commerciale per conto di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici; gli affari lo portano a viaggiare tra Firenze, Parigi e Siviglia.

Il successo dei viaggi di Cristoforo Colombo spinge Vespucci a prender parte alle grandi esplorazioni europee per scoprire un passaggio occidentale verso le Indie.

I viaggi di Americo Vespucci sono documentati da diverse lettere scritte nel corso degli anni dallo stesso Vespucci e da altri umanisti. Molti studiosi sono tuttora scettici nell’attribuire un fondamento di verità a tutte le notizie circa le esplorazioni del fiorentino.

Alcuni documenti parlano di un primo viaggio di Vespucci già nel 1497. Probabilmente il fiorentino era a bordo della spedizione partita da Cadice il 10 maggio del 1492 e rientrata in Spagna l’anno successivo.

Dopo alcuni mesi di navigazione, Vespucci raggiunge la terraferma (forse la Guyana o il Brasile); è probabile che durante questa prima spedizione Vespucci si sia inoltrato nel Golfo del Messico.

Il 16 maggio del 1499 Vespucci compie una nuova spedizione verso il Nuovo Mondo insieme all’esploratore Alonso de Hojeda ed al pilota e cartografo Juan de la Cosa (già cartografo e pilota di Cristoforo Colombo). I tre esploratori superano le Isole di Capo Verde e l’equatore per giungere sulla costa del Brasile settentrionale (probabilmente ad Aracati). Con molta probabilità Vespucci continua le sue esplorazioni verso nord sino all’estuario del Rio delle Amazzoni e a quello del Tocantis, poi segue le coste della Guyana e giunge a Maracaibo. Nel corso del viaggio Vespucci ha modo di navigare parte del Rio delle Amazzoni, visitare alcune terre adiacenti ed incontrare le popolazioni che ivi abitano. Scopre che la presenza di acqua dolce in mare è data proprio dal Rio delle Amazzoni e dal Parà.

Durante il viaggio Vespucci ha inoltre modo di compiere importanti osservazioni circa le correnti marine e la costellazione detta Croce del Sud.

Il 14 maggio del 1501 Vespucci compie una nuova spedizione verso il Nuovo Mondo, questa volta a servizio della corona portoghese. La spedizione comandata da Gonzalo Cohelo parte da Lisbona e si ferma nelle isole di Capo Verde; qui Vespucci ha modo di incontrare Pedro Álvares Cabral di ritorno dall’India (lungo la Rotta delle spezie). Vespucci comprende che le terre ed i popoli da lui incontrati nei suoi viaggi differiscono da quanto osservato in India dalla spedizione di Cabral; l’esploratore fiorentino è sicuro di esser giunto ad un Nuovo Mondo, diverso dall’Asia, dall’Europa e dall’Africa.

Il 1 gennaio 1502 Vespucci giunge in una baia da lui chiamata Bahia de Todos Santos. La spedizione prosegue verso sud sino a giungere all’estuario del Rio de la Plata. Giunti a 52 gradi di latitudine sud, poco distante dallo stretto percorso pochi anni più tardi da Magellano, una tempesta costringe i portoghesi a far rotta verso Lisbona.

Altri viaggi sono stati compiuti da Vespucci negli anni successivi. Nel 1505 l’esploratore si trasferisce definitivamente in Spagna, dove viene nominato con regio decreto dello stesso anno, pilota sindaco de España.

Al di la delle incertezze circa l’esatta collocazione dei luoghi incontrati da Amerigo Vespucci durante le sue esplorazioni, la verità storica dei fatti riportati e l’esatta interpretazione dei documenti (non vi è nessuna relazione sui viaggi di Vespucci), all’esploratore fiorentino va certamente riconosciuta l’intuizione di esser giunto alla scoperta di terre e luoghi appartenenti ad un Nuovo Mondo, e di aver aperto la strada di una nuova conoscenza geografica. Secondo Vespucci, le nuove terre non facevano parte dell’Asia, come ritenuto da Cristoforo Colombo nelle sue scoperte, ma di un nuovo continente chiamato America dal cartografo Martin Waldseemüller (1475 – 1522). Poiché i continenti allora noti (Europa, Asia ed Africa) avevano nomi di donna, Waldseemüller proponeva nell’opera  "Cosmographiae Introductio" (pubblicata nel 1507) il nome America in onore dello scopritore del Nuovo Mondo.

È nozione comune attribuire a Cristoforo Colombo la scoperta del Nuovo continente nel 1492; le fonti storiche ci dicono che l’esploratore genovese riteneva di aver scoperto nelle Bahamas un’isola dell’Asia orientale. Sappiamo inoltre che la scoperta geografica del continente americano è da attribuire in primo luogo ai vichinghi che per primi occuparono la Groenlandia e da qui si recarono in America settentrionale, dove diedero vita ai primi insediamenti europei nella terra denominata Vinland (corrispondente all’odierna Terranova).

Nel corso del XV secolo, la cultura umanistica da vita ad una nuova concezione della geografia. La meditazione geografica (Giorgio Mangani) porta ad un nuovo sapere, dove l’ordine delle parole e quello delle cose forniscono un modo nuovo di orientarsi nello spazio.

L’umanista Amerigo Vespucci appare agli inizi del 1500 come un cosmografo, piuttosto che un navigatore. Il ragionamento, la lettura delle carte nautiche, l’utilizzo dei nuovi strumenti per la navigazione oceanica (bussola, astrolabio, identificazione delle costellazioni, etc.), hanno portato Vespucci non soltanto a giungere al Nuovo Mondo, ma anche ad identificarne le coordinate.