Correre nel verde Moto e case motociclistiche - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


Moto ] Aprilia ] Benelli ] Betamotor ] [ Bimota ] BMW ] Cagiva ] Derbi ] Ducati ] Fantic Motor ] Moto Guzzi ] Harley-Davidson ] Honda ] Husaberg ] Husquarna ] Hyosung ] Kawasaki ] KTM ] Kymco ] Malaguti ] Moto Morini ] MV Agusta ] Piaggio Group ] Royal Enfield ] Sherco Motorcycles ] Suzuki ] Sym Sanyang ] Triumph ] Vectrix Corporation ] Yamaha ] Motocicletta ]

MotoAutoNauticaVoloMotori&Vele

Correre nel verde

Moto
Aprilia
Benelli
Betamotor
Bimota
BMW
Cagiva
Derbi
Ducati
Fantic Motor
Moto Guzzi
Harley-Davidson
Honda
Husaberg
Husquarna
Hyosung
Kawasaki
KTM
Kymco
Malaguti
Moto Morini
MV Agusta
Piaggio Group
Royal Enfield
Sherco Motorcycles
Suzuki
Sym Sanyang
Triumph
Vectrix Corporation
Yamaha
Motocicletta


 


 

MOTOCICLISMO

 

BIMOTA

Nel panorama motociclistico mondiale Bimota si è sempre distinta per il design e le continue innovazioni. L’azienda, nata intorno al 1970 a Rimini dalla capacità e dalla passione dei fondatori Bianchi, Morra e Tamburini (Bimota è l’acronimo dei tre cognomi), ha fornito i propri telai ai team ufficiali impegnati in diverse competizioni mondiali.

Nel 1975 inizia la produzione della HB1, una motocicletta con motore Honda di 750 cc e telaio Bimota in tubi d’acciaio destinata all’uso stradale. Nuovi modelli si susseguono in breve tempo, tutti contraddistinti dalle medesime qualità d’affidabilità ed innovazione; nel 1977 nasce la SB2 con motore Suzuki di 750 cc e telaio scomponibile.

Nel 1980 l’azienda riminese si aggiudica il Campionato del Mondo 350 insieme al pilota Jon Ekerold; qualche anno più tardi, nel 1987, vince anche il Campionato del Mondo TT F1 insieme a Virginio Ferrari. Nello stesso periodo cresce la produzione in serie con i nuovi modelli HB2, HB3 (entrambi con motore Honda), SB4, SB5 (motore Suzuki), YB4 e YB6 Tuatara (motore Yamaha).

Nel 1983 Massimo Tamburini lascia l’azienda; al suo posto subentra dapprima Federico Martini, al quale si devono i nuovi telai in alluminio scatolato, e successivamente Pierluigi Marconi, l’ideatore della rivoluzionaria TESI 1/D, una motocicletta dotata di sospensione anteriore a forcellone oscillante.

Alla fine degli anni ’90 nasce la prima motocicletta interamente Bimota, sviluppata intorno al propulsore 500 Vdue; a causa di una richiesta di mercato eccessiva per le capacità produttive della casa, Bimota lancia un prodotto ancora immaturo nella messa a punto e si trova a dover affrontare una crisi finanziaria.

All’inizio del nuovo millennio Bimota realizza la SB8 R, nuovo modello con telaio in alluminio e carbonio, realizzato nelle versioni in carbonio ed in vetroresina. Nello stesso periodo l’azienda riminese ritorna alle competizioni di SuperBike dopo undici anni d’assenza, aggiudicandosi il 1ù posto in gara 1 nel GP d’Australia insieme al pilota Anthony Gobert.

A causa delle difficoltà incontrate nello sviluppo del motore 500 Vdue, l’azienda è costretta ad interrompere l’attività. Nel 2004 Bimota ottiene il premio Motorcycle Design Award nella categoria Supersport con il nuovo modello DB5, una motocicletta con motore Ducati di 1000 cc e dotata di forcellone a traliccio composito. Tra i veicoli prodotti ricordiamo TESI 2D, DB6 Delirio e SBK8 Gobert.

Il sito: www.bimota.it