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NUOTO

Il nuoto è l’insieme dei movimenti necessari ad un animale per muoversi in acqua; è una forma di locomozione molto diffusa tra gli organismi Vertebrati ed Invertebrati, specialmente efficiente nei Vertebrati acquatici. È una pratica molto comune anche per l’uomo; poiché il corpo umano possiede all’incirca la stessa densità dell’acqua che lo compone in gran parte, per rimanere a galla e per muoversi è necessario spostare piccole quantità d’acqua verso il basso ed esercitare una spinta leggera dell’acqua in direzione opposta al moto.

Sono molti gli scopi che portano l’uomo al nuoto: si può nuotare per svago, come succedeva ad esempio a Roma durante l’età imperiale, per agonismo, per lavoro, come nel caso dei pescatori di perle o dei corpi militari specializzati in attività subacquee, per soccorso, sia della propria persona che per salvare altri, per scopi scientifici, come nel caso della biologia marina.

Il bassorilievo di Ninive (1000 a. C), raffigurante tre uomini in fuga lungo un braccio di acqua, le notizie riportate nell’Odissea, nell’Iliade e nella Bibbia testimoniano che il nuoto era conosciuto in epoca antichissima. Il primo trattato sul nuoto, Colymbetes, sive de arte natandi dialogus, è stato scritto nel 1538 dal tedesco Nicolas Wynman.

Nel 1603 è nato in Giappone il primo organismo per regolamentare  il nuoto in forma sportiva ed educativa. Il primo campionato mondiale di nuoto è stato disputato in Australia nel 1846.

Il nuoto è un esercizio aerobico che coinvolge gran parte dei muscoli del corpo, specialmente le braccia, i muscoli del tronco e le gambe. Il nuoto si pratica in mare, nei fiumi, nei laghi, nei canali e in piscina. Nelle competizioni ufficiali la piscina misura 50 m in lunghezza e 21 in larghezza; è divisa in otto corsie di 2,50 m ciascuna di larghezza.

Il nuoto agonistico è diventato popolare nel XIX secolo. Le gare sono regolamentate dalla Federazione Internazionale di nuoto (FINA, Federation Internationale de Natation de Amateur). Gli stili riconosciuti sono quattro:

Stile libero, nel quale è adottato lo stile detto “crawl” (dall’inglese to crawl, strisciare), nato nel 1902 dalle ricerche dei nuotatori australiani Sydney e Richard Cavill; i movimenti di braccia del crawl derivano dallo stile detto “trudgeon” (dal nome del nuotatore inglese John Trudgen).

Il nuotatore assume una posizione orizzontale nell’acqua; il  movimento delle gambe parte dalla coscia fino ad arrivare alla battuta alternata dei piedi, i quali devono avvicinarsi alla superficie dell’acqua per diminuire l’attrito e lo sforzo fisico. Le braccia si muovono alternativamente e circolarmente in allunghi normali ed accentuati, spingendo l’acqua lungo il corpo; la mano entra in acqua prima del braccio, mentre il gomito è sempre piegato. La respirazione avviene durante la fase di allungo, ruotando la testa verso il braccio che esegue il movimento di trazione.

Le gare sono disputate sulle distanze di 50, 100, 200, 400, 800 (solo per le donne) e 1500 metri.

Rana; questo stile nasce nel XVII sec. Il nuotatore esegue l’azione di spinta con le gambe raccolte fino al bacino ; le braccia rimangono sempre sommerse, le mani e le braccia spingono l’acqua lateralmente e sotto il corpo. La respirazione avviene sollevando il tronco durante la fase di spinta delle braccia. Le gare sono disputate sulle distanze di 50, 100 e 200 m.

Delfino (detto anche Farfalla); è uno degli stili più veloci. I movimenti di gambe e braccia sono eseguiti contemporaneamente e sono simili a quelli del crawl. È caratterizzato da un movimento ondulatorio del corpo; le braccia spingono l’acqua lateralmente e sotto il corpo, mentre le gambe eseguono due battute ad ogni bracciata, una quando le braccia stanno per entrare in acqua e l’altra quando la fase di spinta è quasi terminata. La respirazione avviene portando le spalle e la testa verso l’alto durante la trazione delle braccia.

Le gare si disputano sulle distanze di 50, 100 e 200 m.

Dorso; questo stile, nato nel 1912, è l’unico che prevede la partenza diretta in acqua. Il nuotatore esegue supinamente gli stessi movimenti del crawl. La battuta di gambe stabilizza il corpo durante la trazione; la bracciata inizia con il braccio teso sopra le spalle e con il palmo verso l’esterno e termina con il braccio piegato che spinge l’acqua lungo il corpo.

Le gare sono disputate sulle distanze di  50m, 100m e 200m.

Il regolamento olimpico, valido anche per i campionati del mondo ed europei, prevede anche il misto individuale (delfino, dorso, rana e stile libero) sulle distanze di 200 e 400 m, la staffetta 4 x 100 e 4 x 200 m, la staffetta mista (dorso, rana, delfino e stile libero) 4 x 100  e 4 x 200 m (solo per gli uomini.

Esistono anche altre competizioni di nuoto agonistico, quali la 5 km di fondo in mare, la circumnavigazione dell’Isola di Manhattan e la traversata della Manica.

Il nuoto è fondamentale anche in altri sport, quali il nuoto sincronizzato, la pallanuoto ed il triathlon.

Un altro accenno va fatto al nuoto pinnato, una disciplina sportiva nata intorno alla metà degli anni ’50 e caratterizzata dall’uso di pinne (o monopinna) e bombola.

Tra i più grandi campioni ricordiamo lo statunitense Mark Spitz, vincitore di sette medaglie d’oro alle Olimpiadi di Monaco del ’72, la danese Ragnhild Hveger, il giapponese Kusuo Kitamutara, primo nei 1500 stile libero a Los Angeles nel 1932, l’australiano Ian Thorpe, che ha stabilito ventidue record del mondo.

 

In Italia il nuoto è regolamentato dalla Federazione Italiana Nuoto (FIN).