Correre nel verde Cucina e dintorni: alimenti, ricette, articoli e informazioni sull'enogastronomia - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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CUCINA CALABRESE

La Calabria è una terra che a volte sembra essere, da un punto di vista geografico, inospitale. Molte sono infatti le asperità del terreno e le montagne che attraversano la regione. Per ovviare alle difficoltà che a volte si potevano riscontrare nel recuperare il cibo, i calabresi hanno creato con il passare del tempo una tradizione di pietanze “da conserva”: si va dai prodotti della terra mantenuti sott'olio all’essiccamento degli insaccati.

Restando sull’argomento “conserva”, uno dei piatti più caratteristici della cucina calabrese è il  “caviale dei poveri”. Si tratta di un prodotto creato mettendo sotto olio e peperoncino delle uova di acciughe.

Proprio in quanto cucina povera, in Calabria la carne più usata era quella di maiale, confermando così la veridicità del vecchio proverbio secondo il quale “del maiale non si butta niente”. Infatti, anche in terra calabra, dalla macellazione di questo animale non si buttava davvero nulla, anche il sangue, secondo la tradizione, ritrova il suo utilizzo nei dolci.

Tipici della macellazione dei suini calabresi sono alcuni tipi di insaccati, tutti molto piccanti. Ricordiamo tra questi la “soppressata”, la “ ‘nduja ” e la “ ‘nduglia” che sono simili ma, allo stesso tempo, differenti portatrici di antiche e nobili tradizioni.

Passando ad altre pietanze, un posto molto importante sui tavoli calabresi è occupato dai pecorini, dalla ricotta e da tutti i formaggi che venivano preparati grazie agli animali che un tempo si usava allevare vicino casa.

Passando in rassegna la cucina calabrese tradizionale notiamo subito l’importanza ricoperta dai  primi piatti. Preparati spesso con pasta fatta in casa, conditi da ricchi sughi di carne o da verdure, nei tempi andati, quando non erano disponibili molti soldi, queste pietanza fungevano spesso da pasto completo.

I secondi piatti erano spesso i piatti della festa, oppure la carne veniva mangiata perché era da finire in fretta dopo la macellazione degli animali di casa.

I piatti di carne venivano preparati in maniera molto semplice, spesso alla brace.

Altri secondi molto usati, soprattutto nella fascia costiera, erano i pesci, anche in questo caso la tradizione preferiva un piatto semplice ma gustoso, senza passare troppo tempo con la definizione di cotture particolari.

I contorni più spesso associati a questi secondi erano infatti preparati cucinando i prodotti che l’orto forniva a seconda delle stagioni.