Correre nel verde Animali: i nostri grandi piccoli amici - Correre nel verde direttore responsabile Giorgio Gandini


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anguilla

L’anguilla (anguilla anguilla) è un pesce teleosteo facente parte degli Anguilliformes (famiglia delle anguillidae).

Ci sono voluti molti anni studi, per far chiarezza sulla vita e abitudini di questo affascinante abitatore dei fondali acquatici.

Il suo corpo gli conferisce la forma di un serpente avente mandibola sporgente e testa prolungata.

La struttura unica che riguarda la composizione delle pinne, è composta da circa 500 raggi; tale struttura (ha la forma di un nastro) comprende le pinne dorsali, caudali e anali che sono fuse insieme senza una netta distinzione; non ci sono le pinne ventrali, mentre quelle pettorali sono fornite di circa una ventina di raggi; ha una dentatura omogenea, presente nella bocca e nel vomere.

E’ provvista di due paia di narici mentre gli occhi sono posizionati in modo retrocesso rispetto alla bocca; la fenditura branchiale si trova davanti l’inserzione delle pinne pettorali.

Ha un peso che può raggiungere i 6 chili e una lunghezza massima di 150 centimetri.

Le piccole scaglie ellittiche, affondate nella sua corteccia, ricoprono tutta la sua pelle; disposte in modo del tutto casuale (si trovano sulla testa e sulle pinne), spesso, non sono ben individuabili per  via della loro copertura da parte dello strato di muco. Ciò è dovuto all’ ingente  secrezione delle ghiandole mucipare, la quale conferisce un’ aspetto viscoso alla sua pelle.

La trasparenza è la caratteristica che distingue  la livrea degli esemplari di anguilla in età molto piccola; mentre in età adulta, il colore si sposta su tonalità grigio-bruno o anche verdastre.

Questo pesce, è molto resistente fuori dall’acqua; infatti a volte, strisciando come un serpente sulla terraferma, si sposta alla ricerca di nuovi corsi d'acqua. grazie può permettersi questi spostamenti perché è insensibile alle repentine variazioni della concentrazione di ossigeno (infatti può utilizzare la respirazione cutanea, dovuta all’ ottima distribuzione della circolazione della sua pelle).

Il processo di riproduzione avviene tramite la migrazione, nella stagione primaverile, da acque dolci di fiumi europei al Mar dei Sargassi (50-65° W, 20-30° N); ciò è valido sia per l’esemplare europeo che per quello americano.

Le uova sono deposte dagli esemplari femmina; le anguille che non depongono le uova sonno denominate “capitoni” (molto conosciute per via della loro squisita carne); sono molto apprezzate in cucina, soprattutto per piatti caratteristici del periodo natalizio in alcune regioni italiane. Questa però è anche la causa della loro estinzione; famosa è la “sagra del capitone” che si festeggia a Sasso D’Ombrone, piccola frazione del comune di Cinigiano (GR).

I leptocefali all’interno delle uova, potranno nascere, solo se la temperatura dell’acqua, supera i 20° C in modo da permettere ai gusci di schiudersi.

I leptocefali, appena nati, sono trasparenti; inizialmente hanno una forma che ricorda un nastro per poi divenire, dopo circa due mesi, simili alla foglie del salice; grazie all’ausilio delle correnti del Golfo e di quella Nord dell’ Oceano Atlantico, riescono a raggiungere il continente europeo ed africano.

Essi, inizialmente, vennero considerati come una specie a parte ed indipendente dall’ anguilla; ma alla fine del secolo scorso, grazie agli zoologi italiani Salvatore Calandruccio e Giovanni Battista Grassi si poté dimostrare la loro identità (ovvero le larve dell’anguilla).

Nel suo tragitto, tali larve attraversano anche lo stretto di Gibilterra per toccare le coste del Mediterraneo.

Il viaggio di migrazione può durare anche 3 anni e in prossimità delle coste, i leptocefali, subiscono un’ulteriore metamorfosi : diventano “cieche”, ovvero delle piccole anguille, di dimensioni intorno a 60-90 mm, non ancora provviste della pigmentazione che tendono ad occupare estuari ed acque interne.

In Italia, possiamo trovare le cieche nelle Valli di Comacchio o nei laghi (specie nel lago di Bolsena); la risalita è più frequente nelle coste occidentali dell’ Italia rispetto a quelle orientali.

Oggi, la scarsa quantità di cieche che si rilevano negli estuari, hanno posto un limite alla commercializzazione di consumo di questa anguilla ai primi stadi.

Il mutamento avviene nella primavera del quarto anno di vita delle larve; ora, denominate cieche, risalgono i fiumi raggiungendo le zone più interne (alcune arrivano in laghi, che non confinano con nessun fiume).

Per superare gli ostacoli che si contrappongono, a volte escono fuori dall’acqua, aggirando così il problema.

Una volta insediatesi, in loro si innesca un cambiamento che le porterà a diventare “anguille gialle” : la testa si dilata, le scaglie finiscono il loro processo di formazione, gli occhi si rimpiccioliscono e iniziano a cibarsi di piccoli animali presenti sul fondo, aumentando così il loro peso.

L’aggettivo “giallo” è giustificato dall’ inizio della pigmentazione : si ha un cambiamento ai lati, della sua colorazione che tende al giallo limone; il colore bruno, invece è predominante sul dorso.

Però questo stato, non è ancora il raggiungimento della maturità sessuale; è una situazione “sub-adulta” per l’anguilla; dopo questa metamorfosi, le anguille sono più adatte ad una “vita” in acque continentali.

L’ inizio relativo alla maturità sessuale, è strettamente legato alle dimensioni della conformazione fisica: nei maschi ha inizio intorno ai 30-35 centimetri, mentre per gli esemplari femmina, intorno ai 40-50 centimetri.

La distinzione tra i due sessi (maschile e femminile) si fa sentire anche per quanto riguarda la permanenza nelle acque interne: per i maschi si attesta intorno agli 8-15 anni, mentre per le femmine intorno ai 10-18 anni.

 

 

 

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