Gnu dalla Coda Bianca
Tale animale (Connochaetes Gnou Zimmermann, 1780) popolava, con numerosi esemplari, la zona meridionale dell'Africa ma gli
allevatori boeri, intorno alla metà del XIX° secolo presero di mira lo
gnu dalla coda bianca per la sua pelle pregiata da cui si ottenevano
molti prodotti di pelletteria, uccidendone molti; inoltre l'animale era
utilizzato anche come cibo utile per sfamare i lavoranti degli
allevatori.
L'apice dell'estinzione di tale gnu si raggiunse
intorno al 1870 quando si registrarono numerose uccisioni per
l'accaparramento delle pelli dello gnu dalla coda bianca.
Però la salvaguardia della specie esercitata da due
proprietari terrieri boeri riuscì a preservare circa 600 esemplari di
gnu.
Attualmente lo gnu dalla coda bianca “abita” nei
parchi e nelle riserve naturali della Repubblica Sudafricana, ovviamente
protetto e non è più ritenuto una specie in via di estinzione.
Rispetto allo gnu striato, lo gnu dalla coda bianca
presenta un dorso esente da curve, un mantello caratterizzato da
tonalità marroni e nere, una coda di colore bianco e zone formate da
peli irti, a spazzola, diffusi soprattutto sul muso.
Le protuberanze presenti sul capo, prima di puntare
verso l'alto, scendono in avanti al contrario di quelle dello gnu
striato che si piegano verso il basso e in posizione laterale prima di
puntare verso l'alto e l'interno.
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