Luccio
Esox Lucius
Il suo
nome scientifico è Esox Lucius; in inglese è chiamato Pike. Appartiene
alla famiglia degli Esocidi (Esocidae) dell’ ordine degli Esociformi (Esociformes).
Il luccio vive nelle acque di zone litorali e fluviali.
Gli
esemplari del luccio, si estendono dalla Francia alla Siberia con un
numero elevato in Inghilterra ed Irlanda.
In
Italia lo si può trovare al nord e proseguendo verso il centro della
penisola, fino ad arrestarsi nelle regioni del Lazio e Abruzzo.
Le sue
preferenze alimentari, influenzano l'equilibrio ambientale che lo
circonda; infatti, nutrendosi di alcune specie molto prolifiche
(soprattutto di elementi malati o più deboli), tende a far rimanere
pressoché inalterato tale equilibrio.
Le sue
dimensioni possono raggiungere i 130 cm di lunghezza e i quasi 30 kg di
peso; tali dimensioni però possono variare a seconda di vari fattori
(alimentazione e temperature dell'ambiente acquatico). Gli esemplari
maschili sono inferiori a quelli femminili per quanto concerne le
dimensioni.
Il
luccio è anche denominato Luccio Papera per via della sua testa
schiacciata e lunga. Inoltre ha la bocca a becco d'anatra. A seconda
dell'acqua e dell'habitat assume diverse colorazioni : bianco-giallo sul
ventre, verde-bruno sul dorso e giallo-rossastro a macchie nere sulle
sue pinne.
Le
correnti d'acqua modificano la sua struttura anatomica; la forma
allungata viene plasmata in presenza di correnti deboli mentre la
corporatura più robusta viene assunta in acque ferme.
Ha uno
stile di vita, molto sedentario; ciò è confermato dallo spostarsi solo
in occasione del periodo riproduttivo; le zone scelte per questo
processo sono di solito molto ricche di vegetazione sommersa e buona
qualità delle acque (zone laterali e litorali).
Gli
esemplari maschili, tendono a recarsi anticipatamente, di qualche
giorno, nel luogo dove avverrà la riproduzione; le femmine sono pronte
sessualmente all'età di 3-4 anni e i maschi intorno ai 2-3 anni. Le uova
giallastre (2,5-3 mm di diametro), deposte in primavera, si schiuderanno
fino alla separazione delle larve dalle piante presenti in acqua.
L'attaccamento avviene tramite un organo, che aderisce agli steli e
permette l'assorbimento del sacco vitellino da parte delle larve.
Gli
avannotti del luccio (gli esemplari più giovani), dopo qualche settimana
di vita, sono già capaci di provvedere al proprio fabbisogno.
L’apertura delle uova, dipenderà dalla temperatura dell’acqua
circostante (di solito pochi giorni). Maschi e femmine del luccio,
sembrano nuotare lentamente l’uno verso l’altro e dopo la deposizione,
il maschio avrà il compito di fecondarlo.
Ogni
femmina, deporrà all’ incirca, un numero variabile tra 18.000 e 35.000
uova per ogni kg.
La
crescita del luccio è molto veloce: può arrivare fino a 20 cm durante il
primo anno di vita; fin a 25-30 cm al secondo anno e a 40-60 cm al
terzo anno.
Il
luccio è considerato il re dei cacciatori. A volte egli adotta una
tecnica di caccia particolare; svolge questa attività da predone, sotto
i branchi che sono alla base della sua alimentazione nella zona abitata
in quel momento.
Può
rimanere tutto il giorno immobile, mimetizzato tra le alghe e massi, e
balzare all’ improvviso sulla sua preda; si nutre anche di altri pesci (carassi,
cavedani e scardole) e di gallinelle d’acqua e piccoli mammiferi
(soprattutto topi) e rane; a volte però, può cibarsi anche di pesci
della sua stessa famiglia.
Grazie
all’elevata capacità di dilatazione della sua mandibola, può divorare,
prede molto grandi; il colore della sua livrea, lo avvantaggia,
mimetizzandolo, nei confronti delle proprie prede.
È
munito di un vasto numero di affilatissimi microdenti (più di 500 circa
e a volte sfiorano i 900); essi sono posizionati sulla lingua e
sull'esoscheletro. Per via di questa caratteristica dentatura, bisogna
essere molto prudenti nell'afferrarlo. Per sopperire a ciò, evitando
così di ferirsi, si possono usare i guanti e il guadino (simile ad un
retino usato per pesci di notevoli dimensioni); bisogna usare un estremo
d’ acciaio per evitare la rottura del filo.
Molto
efficace ed indolore per il luccio, è la presa opercolare che si
effettua in questo modo : chiudendo le 4 dita, si fa scivolare il luccio
sotto una delle sue branchie fino la punta della sua bocca; si continua
a farlo scivolare fino all’ osso della mandibola.
Il
morto manovrato è una delle esche utilizzate per la sua cattura; è
simile al classico gallo di ferro posto sui tetti delle case.
Si
posiziona un pesce morto su un estremo d’ acciaio, realizzato da due
funi che terminano con dei gancetti; questa tecnica fa si, che il pesce
predatore non noti la differenza e consideri l’esca ancora viva. Ciò è
dovuto anche al movimento di risalita e discesa che il pescatore fa
assumere al “morto” tramite l’ausilio delle due funi. Tale movimento è
agevolato anche dall‘azione delle correnti presenti in acqua che
direzionano l’esca a destra o sinistra.
Lo
spinning, utilizza anche esche ondulanti, che si muovono dall’ alto
verso il basso e l’opposto.
Per lo
spinning si usano lo spinnerbait, jerkbait, swimbait, minnow (esche di
balsa e plastica).
Lo
spinning è una pesca sportiva che prende il nome, dal movimento
dell’esca su cui si basa (to spin in italiano significa ruotare);
l’esche, sono tutte artificiali e quindi non vive.
Tale
tecnica utilizza una specie di paletta, che inizia a ruotare sul proprio
asse, appena viene recuperata dal pescatore; la distanza e la
profondità, che si possono raggiungere con il lancio, sono influenzate
notevolmente dal numero dei pesi presenti sull’asse di rotazione.
Viene
utilizzata per la cattura dei pesci predatori (il luccio è uno di
questi); essi vengono attratti dal movimento, dal colore delle esche
artificiali, che somigliano molto a piccole “vittime” di cui cibarsi.
Il
luccio da un punto di vista culinario, è molto diffuso in alcune zone
della Lombardia (tratto del Po), preparato in umido; a Cremona è molto
buono e conosciuto, il “Luccio alla Farnese”. Altre ricette da preparare
con il luccio come “protagonista” sono :
luccio
al burro bianco, luccio all‘antica, luccio in blanquette, luccio in
salsa e il luccio ripieno.
Ha un
utilizzo molto elevato in cucina, specialmente nei paesi dell‘est
europeo.
Col
passare del tempo, la figura del luccio, ha assunto una presenza
frequente nell’araldica delle famiglie nobiliari, di associazioni e
città.
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