Capibara

Il
capibara è il più grande roditore al mondo, vive in riva ai fiumi e ai
laghi, nelle paludi e in genere in tutti i luoghi umidi nelle zone
tropicali e temperate del Sud America, a est delle Ande. È il solo
membro vivente della sua famiglia, Hydrochoeridae. Assomiglia ad un
buffo incrocio fra un porcellino d’india ed un orso. Può raggiungere i
60 kg la lunghezza, dalla testa alla coda, di 140 cm. Si nutre
principalmente di piante acquatiche. Per questo motivo è stato definito
più volte un animale “anfibio” in quanto passa molto del suo tempo a
contatto con l’acqua.
Il
suo avvistamento è possibile tra le paludi degli Llanos, In Venezuela,
ma bisogna essere molto silenziosi e poco invasivi, dato che è un
animale molto pavido e diffidente
La
pelliccia non è fitta ed è setolosa, ruvida e di color marrone. Gli
arti sono lunghi e le zampe sono larghe; le unghie paiono zoccoli e le
dita, quattro nelle zampe anteriori e tre in quelle posteriori, sono
unite da una membrana che facilita gli spostamenti nell’acqua.
La
bocca è guarnita di due lunghi incisivi a crescita che possono
raggiungere gli 8 centimetri. la maturità sessuale arriva circa attorno
ai 15 mesi e la gravidanza dura in media 150-170 giorni. Partorisce da
1 a 6 piccoli che arrivano a pesare, alla nascita, fino a 700 grammi. I
cuccioli sono molto precoci e seguono la madre già pochissimo tempo
dopo la venuta al mondo.
E’
un animale in prevalenza diurno e trascorre la sua giornata mangiando e
riposando nella sua tipica posizione a modi sfinge. Pare un animale
pigro ma nelle situazioni di pericolo può fuggire molto rapidamente per
individuare un nascondiglio in acqua o nella boscaglia. Oltre ad essere
un ottimo nuotatore e tuffatore, può rimanere in apnea anche per alcuni
minuti, oppure restare sott’acqua per molto tempo lasciando il naso
fuori dall’acqua. La sua esistenza è in costante pericolo dato che
risulta il piatto prelibato alligatori, anaconda e grossi felini. Ma
il più pericoloso di tutti è senz’altro l’uomo che lo uccide sia per la
carne che per la bonifica delle zone non coltivate.
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