PECORA
(ovis aries)

La
pecora domestica, il cui allevamento pare sia iniziato in India in epoca
preistorica, ha avuto origine da forme del Pleistocene e da progenitori
selvatici ancora esistenti quali l’argali e il muflone europeo.
Il suo aspetto d’insieme è molto vario nelle numerose
e diverse razze: ora più o meno slanciato, ora più o meno tozzo con
gambe sottili; l’altezza varia, al garrese, fra 70 e 130 centimetri;
caratteristica comune alle varie razze è il muso che visto di profilo è
spesso esageratamente convesso al di sopra del naso; la testa, piana
sulla fronte.
Le corna possono essere presenti in entrambi i sessi
ma soprattutto nel maschio (montone) oppure mancare del tutto; se
presenti hanno sezione triangolare e forma diversa.
Le orecchie possono essere dritte o pendenti, piccole
o grandi di fogge diverse così come la coda generalmente breve che viene
di solito recisa per motivi igienici.
Il mantello, o vello, è formato da peli sottili e
increspati (borra) e da altri più lunghi, duri e rigidi (giarra) che
insieme formano la lana utilizzata per l’industria tessile; il colore è
generalmente bianco anche se non sono rari capi di colore rossiccio,
nero, marrone, grigiastro; il vello è più o meno esteso sulla superficie
del corpo, più o meno ampio e folto, più o meno impregnato di sebo
secreto dalle ghiandole cutanee.
Le femmine hanno due mammelle inguinali globose e
sono sessualmente mature verso i 10-12 mesi; la gestazione dura circa
cinque mesi e i parti sono spesso gemellari (anche cinque nati).
La durata della vita oscilla dai 12 ai 15 anni.
Al contrario delle pecore selvatiche, quelle
domestiche sono di indole assai timida e usano pascolare sul terreno
anziché abbassare gli arbusti, per cibarsene, come fanno le capre.
Le pecore vengono allevate solitamente allo stato
brado e in grosse greggi transumanti, utilizzando pascoli montani nei
mesi estivi e pascoli di pianura dall’autunno inoltrato alla primavera.
La custodia del gregge è affidata a pastori aiutati
da intelligenti cani da pastore.
In Italia la pecora è allevata per il latte, per la
carne e per la lana.
Il latte di pecora, per la sua composizione, dà un
alto rendimento in formaggio e in alcuni paesi, come l’Italia, è fonte
di fiorenti industrie casearie.
La carne di pecora ma soprattutto quella degli
agnelli da latte (abbacchio della campagna romana) e dei castrati è
molto apprezzata; nelle razze cosiddette "da carne" il rendimento in
rapporto al peso vivo dell’animale, raggiunge e oltrepassa il 60%.
Per quanto riguarda la lana, con la selezione degli
animali si sono ottenuti risultati sorprendenti nei riguardi sia della
qualità sia della quantità di lana prodotta, che per le sue varie
caratteristiche (lunghezza, elasticità, lucentezza, morbidezza) è più o
meno pregiata.
Tra le razze straniere di maggiore interesse sono
famose le pecore merino, allevate sia per la carne sia per la pregevole
qualità della lana.
La pelle di pecora con il suo caratteristico vello, è
stata tra i primi indumenti dell’uomo ed è ancora presente in alcuni
capi di abbigliamento rustico, specie per i pastori come la mastruca (o
mastrucca) che, fin dal secolo XVI, rappresenta l’indumento dei pastori
sardi ed è costituito da una lunga giacca senza maniche appunto di pelle
di pecora o di capra che oltre a tenere caldo protegge dal vento e dal
cattivo tempo essendo impermeabile.
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