COCCODRILLO
Il
coccodrillo è considerato uno dei più temibili predatori esistenti in
natura ed assieme al Drago di Komodo è il discendente esistente più
prossimo dei dinosauri.
È un rettile alle zampe corte e tozze, il corpo
schiacciato e affusolato, che, con la lunga coda gli permette movimenti
rapidi e scattanti sia in acqua che terra, la testa è allungata, più
larga alla base e possiede delle possenti mandibole dotate di circa 80
denti acuminati ed affilatissimi, che riescono a generare una forza
terribile, pari a quella di una pressa meccanica, non trovano quindi
nessuna difficoltà nel frantumare velocemente le ossa delle prede una
volta addentate. Il corpo è ricoperto di spesse e dure scaglie, che
formano una sorta di corazza protettiva, questo gli è costato fino a non
molti anni fa una caccia spietata da parte dell’uomo per ricavarne
accessori di moda, che lo ha portato al rischio di estinzione.
L’anatomia interna del coccodrillo è la più complessa
tra quelle di rettili ed anfibi, simile a quella degli uccelli.
Ogni sua caratteristica fisica concorre alla
formazione di un superpredatore anfibio formidabile: il colore marrone
sfumato, simile al colore dell’acqua, le fauci letali, l’agilità e le
narici poste alla sommità della bocca gli permettono di rendersi
invisibile prede mentre nuota lasciando scoperte solo le piccole narici
ed attaccare fulmineamente, così nella lista delle sue prede entrino sia
erbivori di ogni dimensione (anche gazzelle o antilopi), scimmie sia
grandi felini (anche leoni a volte vengono sbranati) che si avvicinino o
si immergano imprudentemente nelle sue acque; mentre la sua mole che
raggiunge facilmente i 7 metri di lunghezza e la tonnellata circa di peso e
le dure scaglie che lo coprono gli conferiscono il privilegio di non
avere rivali naturali (gli esemplari più piccoli, o i giovani devono
invece confrontarsi con i grandi felini).
La femmine depongono le uova nei pressi della riva in
numero oscillante tra le 50 e le 80, nonostante le cure materne però
gran parte di queste, come dei neonati vengono cacciate da innumerevoli
predatori, ne sopravvive così solo un esiguo numero.
Non ha spiccate attitudini sociali anche se si sono
constatati branchi di una o due decine di esemplari.
Nell’antichità era temuto come il maggior pericolo
animale per l’uomo e le sue greggi e presso gli egizi era divenuto il
simbolo del Nilo, il fiume sacro, e veniva quindi sia temuto che
reso feticcio, tanto che ne sono stati rinvenuti esemplari mummificati
nelle piramidi.
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