MUCCA

Il termine "mucca"nasce nel XVIII secolo e, molto
probabilmente, è l’accorpamento delle prime due lettere di "mungere" e
delle ultime tre lettere di "vacca".
È la femmina adulta (di circa tre anni e mezzo) dei
bovini domestici, o di età inferiore purché abbia già partorito, o si
trovi oltre il sesto mese di gravidanza; prima di tale età è chiamata
giovenca (vedi foto).
Come tutti i ruminanti ha lo stomaco strutturato in
quattro sacchi detti panzone (il rumine), cuffia (il reticolo),
centopelli o foglietto (l’omaso), quaglio (l’abomaso).
Le mucche diventano sessualmente mature tra i 10 e i
12 mesi e l’età più favorevole per la riproduzione è quella compresa tra
i 16 e i 24 mesi; la gravidanza dura in media 280-285 giorni.
La durata media della vita è 18-22 anni.
La classificazione oggi universalmente accettata
raggruppa le razze secondo le loro attitudini: razze da latte, da carne,
da duplice (carne e latte, carne e lavoro) o triplice attitudine (latte,
carne e lavoro).
La razza da latte ha come caratteristiche una testa
piccola con collo sottile, lo scheletro leggero, il torace profondo, il
ventre ampio, gli arti sottili, la mammella ben sviluppata.
Il tipo da carne ha, invece, una ossatura robusta con
grande sviluppo delle masse muscolari; la testa regolare con collo
corto, il petto e il torace ben sviluppati, le cosce molto muscolose,
gli arti brevi.
Le principali razze da latte sono: frisona, jersey,
ayrshire, guernsey, bruna alpina, valdostana; le razze con prevalente
attitudine alla produzione di carne sono: shorthorn, aberdeen angus,
hereford, charollaise, limousine.
Romagnola, maremmana, chianina, marchigiana,
podalica, red poll sono, invece, razze ideali sia per la produzione di
carne e sia per la produzione di latte.
Piemontese, Reggiana, Simmenthal, Burlina sono vacche
a triplice attitudine.
Alla mucca è legata una simbologia diffusa
soprattutto tra i diversi popoli orientali: noto è l’episodio degli
Ebrei che, mentre attraversavano il deserto del Sinai, bruciavano una
vacca rossa, senza difetti e non sottoposta a giogo, e mescolavano, poi,
le sue ceneri con acqua ogniqualvolta compivano riti purificatori ed
espiatori.
In India la vacca è l’animale sacro per eccellenza e
viene lasciata vagare liberamente nelle città e nei campi; non è lecito
né ucciderla né cibarsi delle sue carni.
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