LEONE
Il leone, anche noto come il “re della savana”, è un grande carnivoro
africano, ed anche uno dei più temuti superpredatori.
Noto con il nome scientifico di “panthera leo”, il leone viene
solitamente posto in cima alla catena alimentare.
È il felino più grosso, dell’altezza di 80-100 cm. Un esemplare adulto
raggiunge in media una lunghezza di 1,5 - 2 metri. Il maschio può
raggiungere e superare i 300 chili di peso, mentre la femmina arriva a
massimo 150 chilogrammi. Il tronco è longilineo e robusto, sorretto da
massicce e possenti zampe, la testa è come il resto del corpo molto
squadrata, il muso leggermente allungato con due piccole orecchie sulla
sommità.
Nei leoni è evidente il dimorfismo sessuale in quanto nel maschio il
muso è circondata da una folta criniera,
che sorge in età matura, di peli lisci più scuri del corpo ( che è di
colore giallo-bruno) che si allungano fino alla radice delle zampe
anteriori, al contrario le femmine al loro completo sviluppo somigliano
ad un giovane leone sia per stazza che per sembianze. I cuccioli alla
nascita somigliano a grossi gatti del peso di qualche chilo.

Esiste, nel branco dei leoni, una vera e propria lotta per accaparrarsi
l’amore di una femmina. Una volta scelto il compagno, la “coppia” di
leoni tende a rimanere la stessa per tutta l’esistenza dell’animale.
La gestazione dei leoni dura circa 4 mesi e i cuccioli, come nei gatti,
nascono ciechi.
La mamma esce dal branco di appartenenza con i piccoli per circa un mese
e mezzo per difendere e far crescere i cuccioli. Al termine di questo
periodo la famiglia rientra nel branco di origine.
Normalmente questi animali raggiungono la maturità sessuale intorno ai 6
anni.
I leoni sono soliti riunirsi in branchi formati da un leone alfa, o
dominante, ed alcune femmine più i giovani. Nonostante siano le leonesse
a svolgere gran parte della caccia, essendo meno vistose del maschio, il
primo boccone della preda spetta al maschio. Questi animali mangiano in
un ordine gerarchico in cui i più piccoli vengono per ultimi. Nella
caccia questi felini prediligono prede quali erbivori di taglia medio
grande come gazzelle, zebre o facoceri. Gli esemplari che non sviluppano
adatte abilità di caccia, perché deboli o impediti, si nutrono di
roditori, uova e piccoli animali, anche se in genere, soprattutto se
sono esemplari maschi, soccombono nelle lotte per il controllo del
territorio.
Il ruggito del leone è un verso piuttosto famoso e che contribuisce alla
sua fama di temuto predatore, incutendo timore negli avversari (sia
umani che non, può incorrere ad esempio in feroci lotte con branchi di
iene o licaoni) che, all’ascolto di questo suono, spesso battono in
ritirata.
Nel passato il leone è stato oggetto di una caccia spietata, spesso
erroneamente giustificata con la difesa del territorio umano e delle
greggi. In realtà un leone non attaccherebbe mai un’attività o un
possesso umani se non costretto dalla mancanza di risorse, in quanto
nutre per esso una profonda diffidenza. Dimostrazione quanto mai valida
sono i Masai che per secoli hanno convissuto pacificamente con questi
animali.
Il periodo di caccia sfrenata e senza regole fa oggi (2011) del leone
una delle specie più a rischio estinzione e si sta operando in molti
parchi africani per rinfoltirne la popolazione.
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