IENA
La iena è un mammifero carnivoro tipico delle zone steppose o
desertiche, presente principalmente in Africa e alcune zone dell’Asia.
Se ne riconoscono due ceppi principali: la striata e la maculata: le
differenze somatiche sono minime in quanto la prima ha solo una taglia
più piccola dell’altra, la testa più stretta e il pelo grigio
giallognolo striato sul dorso. L’altra, al contrario, è riconoscibile
per il manto chiaro e maculato. Per il resto entrambe hanno possenti
mascelle, zampe affusolate ed agili, una pelliccia corta e ispida.
Totalmente diverse sono le loro indoli: la iena striata è prudente, vive
in branchi compatti, che arrivano anche alla dimensione di una trentina
di individui, e si nutre quasi esclusivamente di carcasse, ed è inoltre
facilmente addomesticabile nei primi mesi di vita. Addirittura, se fatta
crescere in cattività, risulta un animale molto affezionato e fedele al
padrone. Quella maculata è più aggressiva e fisicamente più forte, e
pure se anche lei predilige le carogne non esita ed attaccare prede vive
o inoltrarsi in ambienti umani, per scontrarsi anche con gli abitanti
che li popolano. Questo atteggiamento ha portato questa specie di iena a
meritarsi nell’immaginario collettivo la fama di bestia feroce, infima e
codarda (in quanto attacca solo prede piccole) oltre che presagio di
morte e sciagura.
L’alimentazione di questo essere rende la iena un’animale essenziale nel
suo habitat: sia lei che l’avvoltoio (sempre conviventi) hanno la
funzione di eliminare carcasse anche in avanzato stato di
decomposizione, la cui digestione per loro non rappresenta alcun
problema. Infatti nutrirsi si certi resti, per gli altri animali, può
essere un pericoloso veicolo di infezioni. Questi animali - spazzini
riescono così a pulire e “disinfettare” il loro territorio quasi del
tutto in quanto le loro fauci sono capaci di masticare ogni parte delle
carcasse, e lo stomaco le digerisce con la stessa facilità.
Uno dei più conosciuti luoghi comuni sulle iene è quello che siano
ermafrodite: questo per la difficoltà di distinguere maschi e femmine,
avendo queste ultime un clitoride molto grande più somigliante ad un
pene che ad un organo femminile e le labbra della vulva rigonfie ed
assomiglianti ad uno scroto. Le iene non hanno stagioni preferite per
accoppiarsi o partorire e, come quasi tutti i mammiferi di taglia medio
grande, non possono avere, di solito, più di due figli alla volta.
I branchi di iene hanno una struttura sociale bene definita. Possiamo
definirla come una società matriarcale, dove le femmine comandano in
maniera netta sugli elementi maschili.
In ogni caso esiste, anche tra le femmine del branco, una gerarchia,
nella quale comanda una esemplare dominante, che è la prima che ottiene
il cibo per sé e per i suoi cuccioli, a volte anche a discapito delle
femmine di più basso grado e la rispettiva prole.
Alla cura dei piccoli si cimenta la madre, con un svezzamento che può
durare anche un anno, e si svolge per la maggior parte del tempo dentro
la tana.
Questi rifugi sono in preferenza sotterranei che le iene solitamente
prendono ad altri animali, non avendo questi esseri buone doti di
scavatori.
Le iene raggiungono la maturità sessuale intorno al terzo anno di
esistenza.
Solitamente i giovani maschi “maturi” tendono ad abbandonare il branco
materno per seguire le femmine appartenenti ad altri agglomerati.
La vita di branco le tiene legate in un nucleo ben compatto e agguerrito
nel difendere il proprio territorio di caccia, entrando molto spesso in
competizione con branchi di altri animali come leoni o cani del deserto.
In queste lotte spesso le iene riescono ad avere la meglio.
Ricordiamo infine che le iene, allo stato brado, vivono in media circa
25 anni.
Questo animale ha anche il nome scientifico di Iena Ridens. Questo
aggettivo è stato dato per il suo verso minaccioso che più che un
ululato animale, ricorda un’acuta risata.